Foto del sensore

"Caro Maurizio, quando i turisti stranieri vengono a visitare il mio mulino ad acqua è una tragedia! Un paio di parole inglesi riesco a pronunciarle, gli spagnoli un paio di italiane le capiscono, ma quando si presentano tedeschi o francesi l'unico linguaggio comune è quello dei gesti. Non possiamo inventare qualcosa che illustri ogni singolo locale nella lingua del gruppo che lo visita?"
"Bella sfida! Caro Alessandro, dammi qualche notte insonne di tempo e qualcosa la inventiamo."



Fu così che iniziarono le notti insonni e le lunghe discussioni sulle esigenze di Alessandro e degli operatori del museo.
L'obiettivo era dotare la struttura di un sistema sonoro che illustrasse, in quattro lingue diverse, ognuno dei sei ambienti del museo
Il sistema avrebbe dovuto essere azionato dagli operatori del museo e, data la caratteristica degli ambienti, non avrebbe dovuto prevedere dei quadri-comando visibili; insomma, impatto ambientale zero!
Fu così che, dopo aver pensato a delle piccole tastiere opportunamente mimetizzate all'ingresso dei vari locali, optammo per un sistema telecomandato: avrebbe consentito di non esporre il sistema all'intraprendenza di visitatori particolarmente curiosi ed avrebbe consentito di gestire l'audio da qualsiasi parte del locale, permettendo, ad esempio, di mettere in pausa il sistema ed interagire personalmente con i visitatori salvo riprendere il commento da dove era stato interrotto.
La prima idea fu quella di acquistare sei impianti stereo dotati di lettore CD e telecomando. Su ogni impianto sarebbe stato inserito un CD-ROM con la descrizione del locale. Una buona idea, ma occultare uno stereo in ogni locale, preservandone la visibilità del telecomando, non sarebbe stato facile. Anche i costi sarebbero stati consistenti.
Pensammo così ad un sistema realizzato col PC. Da qualche tempo, infatti, avevo realizzato un ricevitore ad infrarossi, tramite il quale pilotavo il software della scheda TV, grazie ad un comunissimo telecomando di un vecchio televisore guasto. Sarebbe bastato adattarlo alle nostre esigenze. Se fossimo inoltre riusciti ad installare e gestire più di una scheda audio su un singolo PC, il gioco sarebbe stato fatto. Si sarebbe addirittura potuto gestire tutto il sistema da un PC remoto semplicemente creando una piccola rete
Via allora agli esperimenti!

Il sistema audio
Il primo passo fu quello di installare ben tre schede audio su un unico PC...ovviamente con sistema operativo Linux. Andranno d'accordo tre schede audio tutte assieme? Riusciremo a far suonare quella giusta senza influenzare le altre?
Le risposte pochi secondi dopo aver premuto il tasto di alimentazione...le prime indicazioni sono positive!
Dopo aver smanettato con vari riproduttori multimediali in ambiente KDE, mi accorgo che XMMS permette di creare, in maniera semplice, più istanze del programma stesso, ognuna con impostazioni differenti. Non solo: la rete mette a disposizione vari plugin che permettono di interagire con XMMS tramite comandi da tastiera.
In breve tempo fu pronto uno script che apriva tre istanze di XMMS, ognuna collegata ad una scheda audio. Dopo vari mal di testa, dovuti al fatto che agendo sul volume di una istanza si operava sull'intensità audio di tutt'altra scheda audio, il sistema funzionava alla perfezione.
Il primo scoglio era superato. Con due PC avremmo coperto tutto il mulino - museo!

Il sistema di ricevitori di infrarossi
Chi può aver mai collegato più ricevitori di infrarossi ad uno stesso PC? Uhm, credo proprio nessuno. Furono giorni e giorni di vane ricerche su come far funzionare più ricevitori su uno stesso elaboratore.
L'idea era di sfruttare le due porte seriali del PC per collegare due dei tre ricevitori. Il terzo sarebbe stato collegato o ad una porta seriale supplementare o all'input di una scheda audio oppure alla porta parallela. Tre porte separate per poter distinguere la provenienza del segnale ed attivare la scheda audio appropriata.
Leggendo e rileggendo sulla documentazione ad un tratto il gelo: il daemon LIRC, che si occupa di decodificare i segnali captati dal ricevitore di infrarossi, non permette istanze multiple. Ci tocca utilizzare una sola porta. Non potremo distinguere da quale stanza arriva il segnale.
Poco male, sfrutteremo questa situazione per poter attivare l'audio di un ambiente anche se ci si trova in un'altra stanza "coperta" dallo stesso PC...ma come collegare alla stessa porta seriale tre distinti ricevitori???
In una prova senza speranza saldai assieme i tre ricevitori e li collegai alla seriale: non credetti ai miei occhi, ma funzionò. Anche la prova con lunghi cavi tra la seriale ed i ricevitori diede esito positivo.
Alessandro cominciò a cablare il mulino con i cavi audio ed i cavi per i ricevitori ed io a configurare i due PC per rispondere correttamente ai telecomandi. Sul banco sembrava funzionare tutto, mancava la prova direttamente sul campo.
Fu così che trasferimmo tutto il sistema al mulino. Seguirono decine e decine di saldature e infiniti giri di nastro isolante. Poi la delusione. Il PC non riceve nulla dai sensori. I cavi sono troppo lunghi e disperdono il segnale, la corrente fornita dalla seriale è troppo bassa. Ai sensori giungono solo pochi volt, insufficienti per funzionare correttamente.
Decido di alimentare la linea con i 12 volt forniti dall'alimentatore del PC. Tutti i ricevitori vanno rifatti, va aggiunto un regolatore che stabilizzi la tensione sui 5 volt. Nel frattempo costruisco un "hub" per gestire meglio e indipendentemente i tre ricevitori.

E' passato un anno dalle prime chiacchierate con Alessandro. Il mulino - museo "Cavallo d'Ispica" parla correntemente quattro lingue.
Maurizio Pisana - Modica (RG)